eh si, devo dire che un po mi mancava, non si era più sentito dire niente. Ma proprio quando meno te lo aspetti, ecco che una statua si muove, o piange, o ride o fa tutto tranne quello che dovrebbe fare una statua e cioé stare ferma. Questa volta è toccato alla statua della Madonna di Acerra, un gruppo di donne se n’è accorto mentre stava facendo le pulizie nella chiesa, chi dice di aver visto muoverle i ginocchi, chi le pieghe del vestito, chi giura di averle visto fare un passo di merenghe, insomma la statua s’è mossa. E così è scattato il tam tam popolare che ha portato sul posto migliaia di fedeli, molti dei quali muniti di telefonino per immortalare le mosse della statua, anche perché i soliti miscredenti dubitano che una statua riesca a muoversi. E allora tutti pronti, telefonino in alto e via allo scatto selvaggio, non si sa mai che la statua alzi un braccio o pieghi la testa quando nessuno guarda, in fondo è risaputo che le statue sono dispettose. Stanno li immobili, ferme, senza fare un fiato per giorni, anni, secoli e poi all’improvviso tlac: si muovono, nessuno può prevedere quando o come, magari proprio in questo momento il mezzobusto di Beethoven che avete in salotto vi sta suonando il piano e voi non lo saprete mai. A pensarci bene anche io ho avuto delle esperienze mistiche: una volta, quando ero più giovane, stavo tornando a casa, mi ricordo che la strada era male illuminata, i lampioni erano spenti e una brezza gelida soffiava facendomi accapponare la pelle. Ad un tratto le case iniziarono a muoversi, tutto si fece più buio e una voce iniziò a chiamarmi, in un solo attimo capì che quello era il mio momento, venivo giudicato per la mia vita dissoluta. Crollai in ginocchio in lacrime chiedendo perdono, poi una luce abbagliante mi illuminò e un frastuono riempì lo spazio circostante, fumi nauseabondi ammorbarono l’aria, e squilli di trombe infernali mi lacerarono i timpani. Fu solo quando sentì una voce imperiosa gridare “Spostati stronzo”, che capì di essere entrato in un garage e che ero inginocchiato davanti ad un gippone (ora detto suv, ma a quel tempo si chiamavano gipponi). Alla fine riuscì a tornare a casa barcollando e mi venne il dubbio che le mie visioni, più che da una crisi mistica, fossero state effetto delle troppe tequila bum bum….